La cometa C/2025 A6 Lemmon illumina il cielo: cresce l’interesse tra gli astrofili
Negli ultimi giorni una nuova protagonista ha catturato l’attenzione di chi guarda il cielo: la cometa C/2025 A6 Lemmon.
Individuata nei primi giorni del 2025 grazie al Mount Lemmon Survey, questa cometa sta mostrando un progressivo aumento di luminosità man mano che si avvicina al perielio, il punto della sua orbita più vicino al Sole.
Essendo una cometa non periodica, il suo passaggio nel sistema solare interno rappresenta un evento unico: dopo questa apparizione, infatti, difficilmente tornerà nei pressi della Terra. Ciò rende l’occasione preziosa sia per gli astronomi professionisti che per gli appassionati di osservazioni celesti.
Le prime analisi e l’evoluzione della luminosità
Le prime stime sulla brillantezza dell’oggetto lasciavano pensare a una cometa piuttosto debole, visibile soltanto con strumenti di una certa potenza. Tuttavia, le osservazioni più recenti hanno modificato lo scenario: la curva di luce mostra un aumento di luminosità superiore alle previsioni iniziali.
Questo comportamento inaspettato ha acceso l’entusiasmo della comunità astronomica, che segue con crescente interesse la sua evoluzione.
Se il trend dovesse continuare, C/2025 A6 Lemmon potrebbe diventare uno degli oggetti più osservati della stagione.
Un’occasione per osservatori e fotografi del cielo
Anche se difficilmente raggiungerà la visibilità a occhio nudo, la cometa si sta già rivelando un soggetto affascinante per chi dispone di binocoli o piccoli telescopi.
Ogni notte, man mano che la cometa prosegue la sua corsa verso il Sole, rappresenta un invito a volgere lo sguardo al cielo — un promemoria del fatto che anche eventi rari e lontani possono offrirci spettacoli di straordinaria bellezza.
Alcune informazioni:
Scoperta e orbita
La cometa C/2025 A6 (Lemmon) è stata individuata il 3 gennaio 2025 nell’ambito del programma Mount Lemmon Survey (Arizona, USA). Si tratta di un corpo non periodico nel senso che, pur avendo un’orbita stimata di circa 1.350 anni in ingresso nel sistema solare, dopo il passaggio avrà una traiettoria che lo porterà a ripassare solo tra molti secoli (anche se le stime variano: ~1.150 anni dopo il passaggio interno).
Il perielio (il punto più vicino al Sole) è calcolato intorno all’8 novembre 2025, a circa 0,53 AU dal Sole.
La minima distanza prevista dalla Terra avverrà intorno al 21 ottobre 2025, alla quota di circa 0,596 AU (≈ 89 milioni di km) nel momento più vicino.
Luminosità, colore e aspetto
Inizialmente gli astronomi prevedevano che la cometa rimarrebbe abbastanza debole, visibile solo con strumenti dotati di buona apertura. Tuttavia, le osservazioni più recenti hanno mostrato un incremento di luminosità più rapido del previsto: ad esempio, approssimativamente la magnitudine stimata è scesa a circa +5.6 o anche +4, in condizioni ottimali.
Un tratto distintivo dell’oggetto è il suo colore verdastro, dovuto alla presenza di di-carbonio (C₂) nella coma, che emette luce verde quando eccitato dalla radiazione solare.
Inoltre, fotografie recenti mostrano fenomeni di “distacco” o rottura della coda causati dal vento solare: ad esempio la sezione della chioma/coda è stata strappata dal flusso solare, rendendo ancora più spettacolare l’oggetto.
Dove e come osservarla
L’occasione è particolarmente favorevole per chi si trova nell’emisfero nord: verso la sera, dopo il tramonto, e nei cieli poco inquinati, la cometa può essere già visibile con binocoli o piccoli telescopi.
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Nelle ore dopo il crepuscolo, guardando verso ovest-nord-ovest.
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Anche al mattino presto prima dell’alba, in cieli bui, era stata segnalata nei giorni precedenti al passaggio più vicino.
Gli strumenti digitali o smartphone possono aiutare: applicazioni di mappatura celeste o mappe stellari interattive sono molto utili.
È importante scegliere un luogo con scarsa illuminazione artificiale (lontano dalle città) per massimizzare la visibilità.
Perché è un evento unico
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In primo luogo, questa cometa non tornerà a farsi vedere per molti secoli, rendendo questo passaggio un vero “una tantum”.
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In secondo luogo, il fatto che stia diventando più luminosa del previsto la trasforma in una ghiotta opportunità anche per astrofotografi amatoriali e osservatori di livello non professionale.
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In terzo luogo, la congiunzione con altri fenomeni celesti (come ad esempio lo sciame meteorico delle Orionidi verso la fine di ottobre) rende la finestra osservativa ancora più interessante.
Qualche dato tecnico in sintesi
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Perielio: ~0,53 AU (8 novembre 2025)
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Avvicinamento massimo alla Terra: ~0,596 AU (~89 milioni km) il 21 ottobre 2025.
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Magnitudine prevista: tra +4 e +5 (in condizioni favorevoli)
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Orbita inclinata (~143°) e periodo stimato di ingresso ~1.350 anni, uscita ~1.150 anni.
Consigli pratici
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Se vuoi provare ad osservarla, scegli una serata verso la fine di ottobre in un luogo col cielo buio, lontano dall’inquinamento luminoso delle città.
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Usa binocolo da almeno 7×35 o un piccolo telescopio se ne hai uno.
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Evita la Luna piena o il cielo imminente al tramonto: meglio attendere che il Sole sia almeno 30-40° sotto l’orizzonte.
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Scatta fotografie in pose lunghe (es. 10-30 secondi massimo) con cavalletto e regolazione manuale per immortalare la chioma e la coda.
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Controlla mappe stellari aggiornate e orientati rispetto a stelle luminose vicine (per esempio la stella Arcturus) per trovare più facilmente la cometa. Qualche ulteriore dato o informazione riguardo l’osservazione della cometa è possibile trovarle sul sito UAI https://www.uai.it/sito/ oppure https://occhialcielo.unioneastrofili.it/
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