Scoperti 128 nuovi satelliti di Saturno: ora ne ha 274!
Ogni tanto gli astronomi scoprono nuovi satelliti attorno ai pianeti giganti del Sistema Solare, soprattutto Giove e Saturno. Fino a poco tempo fa, Saturno ne aveva 146, già molti di più rispetto ai 95 di Giove. Ma la notizia delle ultime ore è sorprendente: sono stati ufficialmente riconosciuti ben 128 nuovi satelliti, portando il totale a 274 lune. La maggior parte di questi nuovi satelliti ha un diametro compreso tra 2 e 4 chilometri e sono quindi piccoli, simili a rocce spaziali.
Come verranno chiamati?
Finora, i satelliti di Saturno hanno ricevuto nomi presi principalmente dalla mitologia norvegese e nordica. Ma con così tante nuove lune, sarà necessario ampliare lo schema dei nomi. La scoperta è stata fatta nel 2023 da un team guidato da Edward Ashton dell’Academia Sinica Institute of Astronomy and Astrophysics di Taiwan, grazie al Canada-France-Hawaii Telescope situato sul Mauna Kea, nelle isole Hawaii. Il team ha osservato diverse regioni intorno a Saturno, riuscendo a individuare le tracce di questi nuovi oggetti. Saranno proprio Ashton e i suoi colleghi a proporre i nomi per queste lune.
Da dove vengono tutte queste lune?
La presenza di così tanti oggetti potrebbe essere spiegata da una grande collisione avvenuta lontano da Saturno, i cui frammenti sono stati poi catturati dalla sua gravità. Altre lune potrebbero invece derivare da collisioni tra satelliti già esistenti, più vicine al pianeta.
Famiglie di satelliti
I nuovi satelliti sono stati suddivisi in gruppi o “famiglie”, in base alle loro orbite e caratteristiche simili. Per esempio, 47 delle 128 nuove lune mostrano orbite simili a quella del satellite Mundilfari, e saranno quindi assegnate alla sua “famiglia”. Secondo i ricercatori, anche queste lune sarebbero i frammenti di una collisione avvenuta circa 100 milioni di anni fa, un tempo molto breve se pensiamo che l’età del Sistema Solare è di oltre 4 miliardi di anni.
E non è finita qui! Ashton ha dichiarato che potrebbero esserci migliaia di altri oggetti ancora da scoprire attorno a Saturno.
Curiosità: perché gli anelli di Saturno “scompaiono”?
Gli anelli di Saturno sono molto estesi (circa 280.000 km di diametro) ma sottilissimi, con uno spessore di appena decine di metri. A causa di questa sottigliezza, quando li osserviamo di taglio dalla Terra, diventano praticamente invisibili anche con un telescopio.
Questo effetto è dovuto al modo in cui Saturno si muove attorno al Sole. Quando il suo emisfero nord è inclinato verso la Terra, vediamo il lato nord degli anelli. Quando si trova dalla parte opposta del Sole, vediamo il lato sud. Durante il cambio delle stagioni su Saturno, il pianeta si “inclina” e ci mostra alternativamente uno o l’altro lato degli anelli.
In questo periodo, gli anelli ci appaiono di taglio, quindi quasi invisibili. Ma tra poche settimane cominceremo a vedere di nuovo il lato sud degli anelli, e la loro inclinazione apparente aumenterà gradualmente fino a raggiungere un massimo di 27 gradi nel maggio 2032.

Questo splendido montaggio di Saturno ripreso dalla Terra è di Damian Peach. È stata l’Astronomy Picture of the Day (APOD) del 19 settembre 2021. Mostra la variazione di inclinazione degli anelli di Saturno visti dalla Terra tra il 2004 e il 2015.
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