Viaggio a caccia dell’aurora
Carissimi amici astrofili, oggi voglio raccontarvi la meravigliosa avventura nell’Artico che ho vissuto insieme a tanti altri appassionati e curiosi del cielo.
Ho partecipato al viaggio a Tromsø (Norvegia) “a caccia dell’aurora boreale”, tour organizzato da Passione Astronomia (www.passioneastronomia.it) e dall’agenzia San Donnino Viaggi (www.sandonninoviaggi.it); con noi, ad accompagnarci, c’era l’astrofilo e divulgatore Marco Bastoni, a cui ognuno di noi deve un grandissimo “grazie” per i bellissimi momenti di divulgazione che ci ha regalato ma soprattutto per la tenacia con la quale ci ha spinti ad inseguire la possibilità di vedere l’aurora (che abbiamo scoperto non essere una cosa scontata), cercando per noi i territori con il cielo sereno.
Tutti guardiamo video sui social di aurore boreali e, certo, sono tutti molto belli, ma vi posso garantire che non è nulla rispetto all’emozione che si prova nel vederla dal vivo, quando finalmente si accende nel cielo, passando da un’intensità Kp2, che appare come un leggero grigiore fra le stelle, a un Kp3 ed esplode il colore verde smeraldo, con alcune sfumature color porpora.
Per chi non la conoscesse, l’indice Kp esprime il grado d’intensità dell’attività aurorale, ed è una scala di valori che va da 0 (attività minima) a 9 (attività massima).
Mentre l’aurora fiammeggiava, c’è chi si è lasciato andare ad esclamazioni emozionate o chi è rimasto a bocca aperta con gli occhi lucidi rivolti verso il cielo; è stato meraviglioso poter vivere tutte queste emozioni nelle persone, tutte diverse fra loro!
Qui potete vedere un bel video dell’aurora che abbiamo osservato il 20 febbraio, presso Sommarøy.

Immagine 1: il verde è il colore dominante dell’aurora, e qui si sviluppa in tutta la sua ampiezza ai piedi dell’Orsa Maggiore.
Ma la Norvegia non è solo sinonimo di aurora boreale; è emozione e stupore allo stato puro! In effetti il viaggio è iniziato nel migliore dei modi: alcuni di noi, infatti, hanno potuto osservare dall’aereo in volo un bellissimo fenomeno ottico atmosferico chiamato “Gloria” dove, sulle nuvole bianche attorno all’ombra dell’aereo, si formano uno o più anelli colorati concentrici, un effetto particolare che di certo non si osserva tutti i giorni.
Un altro fenomeno a cui abbiamo assistito è come il Sole, a quelle latitudini, rimanga sempre abbastanza basso sull’orizzonte e crea così tramonti lunghi e meravigliosi che durano anche 3 ore, regalando al paesaggio innevato delle colorazioni incredibili (una “golden hour che dura qualche ora!), grazie anche all’aria secca e trasparente; ancora, mentre stavamo osservando uno di questi tramonti ci ha regalato la possibilità di osservare un altro fenomeno ottico atmosferico, chiamato “pilastro solare”: una colonna di luce verticale che si estendeva proprio sopra il Sole e proseguiva su nel cielo.
È curioso ma questi “pilastri” li abbiamo potuti osservare anche quando era ormai notte fonda, anche se non causati dal Sole: viaggiando con il pullman ho notato all’orizzonte dei fasci di luce verticali molto intensi e subito mi è balzato in mente che poteva essere un fortissimo inquinamento luminoso… e invece, con grande sorpresa, erano pilastri di luce causati dai fanali delle auto, che si formano a causa dei cristalli di ghiaccio presenti in atmosfera.

Immagine 2: l’aurora a forma di tendale che danza nel cielo; la porzione rossa si trova a oltre 300-500 Km dal suolo mentre il limite inferiore della zona verde arriva intorno ai 100-150 Km di quota.
Norvegia, alle latitudini di Tromsø, significa anche “clima artico” e quindi… freddo: so che molti si scoraggiano pensando a questo elemento del viaggio ma vi posso garantire che sono stata molto meglio lì piuttosto che nelle giornate fredde umide della nostra pianura in Italia; a quelle latitudini l’aria è molto secca, rendendo i -9°C/-15°C vivibilissimi, ovviamente con il giusto abbigliamento che mi era stato consigliato dall’organizzazione del viaggio.
La neve è un altro fattore interessante: è asciutta! È impossibile fare a palle di neve tanto è farinosa e per la nostra battaglia sulla collina che domina Tromsø (da cui si gode di un paesaggio mozzafiato sul fiordo) abbiamo optato per tirarcela usando entrambe le mani a mo’ di pala!

Immagine 3: dalla collina che domina Tromsø si gode una spettacolare vista sul fiordo. Alla fine del ponte che attraversa il fiordo, sulla destra, si nota l’iconica “piramide” della Cattedrale Artica.
Anche durante l’escursione in slitta trainata dai cani, dove si conduce in prima persona la slitta, il freddo non è assolutamente invalidante, e se come me avete la fortuna viverla nelle lunghe ore di tramonto, l’esperienza assume quasi delle sfumature magiche, sia nelle distese bianche dei laghi ghiacciati che nei percorsi un po’ più impervi dei boschetti.
Ci sarebbe ancora tanto da raccontare su tutte le altre escursioni aggiuntive al nostro viaggio ma torniamo al protagonista principale: il cielo.
Un cielo sicuramente molto strano: ho dovuto fare mente locale per trovare velocemente le costellazioni e indicarle a chi nel gruppo mi chiedeva di raccontargli la volta celeste, partendo dall’aspetto che mi è sembrato più strano di tutti: avere la Stella Polare altissima, quasi allo Zenith, per arrivare ad un Orione talmente basso come non lo avevo mai visto prima! Ma non abbiamo fatto in tempo a studiare tutte le costellazioni perché d’improvviso, come un velo che poi diventa sempre più definito, eccola che ricompare! Si colora e comincia a danzare di nuovo!

Immagine 4: un’aurora che sembra una farfalla con le ali spiegate, pronta a spiccare il volo nel freddo della notte artica.
È abbastanza comune, per chi non l’ha mai vista, pensare che ad occhio nudo non si percepiscano né i colori dell’aurora né il suo movimento, ma tutto questo si vede benissimo, è evidente quando si avvolge su sé stessa, è magica quando sembra che ci sia un pianista che suona i tasti di un pianoforte color smeraldo, è stupefacente quando d’improvviso il guizzo di rosso fa da confine al tendale verde che ondeggia nel cielo.
Di tutta questa meraviglia che vedono i nostri occhi come possiamo portarcene a casa un pezzettino, una foto ricordo? Ovviamente con una fotocamera e un buon obiettivo (le foto dell’articolo, scattate da Marco Bastoni, sono realizzate con fotocamera Sony Alpha 7s e obiettivo Samyang 14mm f/2,8) ma anche con gli smartphone di ultima generazione è possibile realizzare ottimi scatti, meglio se aiutati dall’uso di un treppiede; e quando qualche nuvola o la nebbia sopraggiunge nel cielo, l’emozione diventa ancora più viva per gli scatti “artistici” che si riescono ad immortalare, come la nostra ultima sera prima di partire dove l’aurora ha deciso di sbucare da dietro una montagna tingendosi di verde, bianco e rosso, ricordandoci i colori della nostra bandiera, come se volesse salutarci e augurarci buon rientro a casa.

Immagine 5: nebbia e aurora, uno scatto fortunato: complice la montagna a forma di vulcano, sembra che un pennacchio di fumo colorato si levi dal cratere.
Sperando di avervi portato un po’ di questa avventura e di incuriosirvi a questi spettacoli della natura, arrivo al momento dei ringraziamenti: ringrazio Marco Bastoni che è stato una guida preziosa, Elisa Frangipane di San Donnino Viaggi per l’organizzazione perfetta del viaggio, Pasquale D’Anna e Passione Astronomia tutta per le bellissime esperienze che offrono e, in ultimo ma non per importanza, le amicizie uniche che nascono all’insegna dell’amore per il cielo; e, ovviamente, un grande grazie anche all’A.V.D.A. Ass. Vigevanese Divulgazione Astronomica che mi ha dato la possibilità di raccontarvi questo straordinario viaggio-avventura.
Vi auguro a tutti cieli sereni e tanti bei viaggi all’insegna della nostra bella passione.
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